martedì 25 ottobre 2011

Alkabest Ionizzatore

L’iperacidità della linfa, delle cellule, degli organi e del tessuto connettivo è divenuta una patologia diffusa.

Quasi nessuno gode più dell’equilibrio acido-base, né riesce più ad eliminare tutti gli acidi prodotti dalla digestione o da altri processi organici in maniera “regolare” – cioè attraverso i polmoni, i reni e la pelle. Una persona „iperacida“ reagisce in maniera acida non soltanto fisicamente, ma, a partire da un certo valore di acidità, anche psicologicamente: è facilmente irritabile, diventa impaziente, aggressiva e sgradevole.
Numerose indagini mostrano che ben oltre l’80% della popolazione soffre per le conseguenze di uno squilibrio acido-base. Lamentano i disturbi più diversi. Soffrono di mal di testa cronici, si sentono spossati, la stanchezza è la loro fedele compagna. Soffrono di acidità di stomaco e provano tutti i rimedi contro i loro disturbi digestivi. Hanno mal di schiena, il collo contratto, la pelle presenta spesso eczemi, l’asma rende difficoltosa la respirazione ed in tal modo anche un’adeguata disacidificazione attraverso i polmoni. Si moltiplicano le allergie ai pollini dei fiori, ai profumi, al fumo di sigarette o ai gas di scarico. Le articolazioni scricchiolano per reumatismi e gotta e le arterie sono “calcificate” dall’arterosclerosi.

Sugli uomini compaiono abbondanti maniglie dell’amore, mentre le donne, accumulando grasso e cellulite nelle cosce, hanno spesso gambe ingrossate. Molti soffrono di depressione. Tutti questi disturbi indicano che le cellule e gli organi non vengono più alimentati né ripuliti adeguatamente e che si sono formati depositi per neutralizzare gli acidi in eccesso.
Anche il fatto che molti farmaci omeopatici, o altri metodi della “medicina informativa”, non sono più efficaci per molti adulti è riconducibile all’iperacidità. Spesso tali sistemi risultano ancora efficaci nei bambini, perché questi hanno ancora un pH corporeo elevato.
Il basso valore del pH negli adulti fa sì che nei tessuti manchino gli elettroni che possono trasportare informazioni – in tal modo l’informazione omeopatica rimane bloccata in una sorte di palude di acidi affamati di elettroni.

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